Il termine setting è una parola inglese impiegata per indicare un contesto di ricerca delimitato in modo che quanto viene osservato, descritto e compreso abbia un’attendibilità scientifica.
In psichiatria e psicoterapia dinamica il setting terapeutico delimita un’area spazio-temporale vincolata da regole che determinano ruoli e funzioni in modo da poter analizzare il significato affettivo dei vissuti del paziente.
Il setting terapeutico racchiude regole, principi, modelli, che danno forma a quello specifico evento che mira al benessere della persona. Esistono diversi tipi di setting in base al modello psicoterapeutico di riferimento del professionista; ogni modello ha i suoi assunti, le sue tecniche, i suoi strumenti, perfino la sua conformazione dell’arredamento.
La psicoterapia aiuta e spesso risolve. In questo particolare momento si riorganizza. Lo psicologo, oggi, è a casa con noi, lo studio che ci accoglieva in presenza, oggi, si è trasferito online. Il setting si è adeguato, fortunatamente, alle necessità. Così, oggi, si parla sempre più spesso di setting terapeutico online.
Per ragioni unicamente collegate a distanze e spostamenti, fino ad oggi, le psicoterapie online dipendevano dalle necessità dei pazienti. Con la pandemia, chi seguiva un percorso di supporto psicologico, ha dovuto, volente o nolente, scegliere. Cosa fare? Sospendere le sedute, proseguire solo quando possibile, oppure orientarsi verso la psicologia online, sfruttando la possibilità offerta dal supporto tecnologico e dall’evoluzione di software per fare terapia online? La scelta, spesso, è stata forzata. Il terapeuta, anche in questo caso, ha dato supporto.
La domanda che ricorre in questo caso è pressoché sempre la stessa:
Può uno spostamento di setting mettere in discussione l’efficacia psicoterapeutica?
La risposta, magari, sorprende. Ma non è affatto scontata; ed è accreditata da studi e da tutti i terapeuti che ne traggono vantaggio e supporto per le loro sedute. Il setting terapeutico online sta iniziando a farsi strada, entrando anche negli studi dei più scettici della terapia online.
Se il terapeuta si orienta verso questo nuovo approccio, il setting terapeutico online e la psicologia online sono la risposta; sono la conferma a quella richiesta di garanzia di continuità della relazione terapeuta-paziente.
In questo caso, sarà il terapeuta a ricercare e garantire, nel suo nuovo setting terapeutico online, lo stesso tipo di setting che si era precedentemente costituito all’interno del suo studio. Attuando tutte le strategie disponibili che gli consentano di gestire l’incontro in tranquillità, riuscirà a non turbare l’equilibrio della seduta.
Modificare il setting terapeutico , adeguarlo, riconsiderandolo alla luce delle nuove necessità. Ecco che il nuovo setting terapeutico online non è affatto scontato, ma è più ovvio di quanto, spesso, non si voglia credere. Riconsiderare il modo di fare psicologia; non tanto per valutare se l’alternativa sia efficace, quanto per capire se possa essere considerata adatta al proprio percorso. Questa la sfida.
La considerazioni che si possono fare quando si condivide un setting terapeutico online sono fin troppo semplici:
non si vive la routine dell’incontro
non si ha la visione completa del corpo
la conversazione si gestisce inevitabilmente su un registro diverso
la relazione si gestisce con una condivisione diversa.
Ma ciò che sembra un limite, spesso è uno spunto di crescita. E le considerazione fatte e che, in una prima analisi, potrebbero sembrare dei limiti, si rivelano stimoli. E sono, piuttosto, da considerare validi spunti di crescita; nella relazione terapica consolidata, come pure in quelle nuove da iniziare. Spunti per nuove analisi e più ampie considerazioni.
Non si può non considerare quanto peso abbia l’evoluzione che nella società è in corso in questo particolare momento. Inevitabile, poi, tenere nella dovuta considerazione anche i progressi fatti nel contesto delle nuove tecnologie: è sempre più presente la realtà virtuale anche negli incontri terapeutici come nelle più recenti sedute online, e si consolida lo sviluppo di software per psicologi.
Il mutamento sociale che stiamo vivendo è a tratti destabilizzato da una comune crisi di identità. Senza sottovalutare il continuo variare dei punti di riferimento. A tutto questo, si unisce poi la rivoluzione digitale; quella che oggi rinomina le generazioni in funzione della loro relazione con le nuove tecnologie e la multimedialità.
Oggi, la tecnologia, non è più semplicemente da intendere come uno strumento che entra dentro casa. E’ lo strumento grazie al quale è possibile continuare un percorso; lo strumento che permette di mantenere la continuità del legame con il terapeuta, o di costituirne uno nuovo. Un software per fare terapia online è una necessità per molti. E’ ciò che permette quell’ adattamento e quella rimodulazione del setting rispetto alla precarietà della situazione. E definisce il setting terapeutico online.
La pandemia è ancora il presente; e le norme di restrizione hanno portato ognuno di noi a confrontarsi con questi nuovi strumenti inserendoli nel setting terapeutico tradizionale.
Dunque è necessario e inevitabile fare qualche riflessione.
Necessario, in vista dei cambiamenti che il setting terapeutico online presuppone, ripensare ad alcuni elementi del metodo tradizionale; valutare quali di questi rimarranno invariati e quali si modificheranno per rimodellare il modo di fare terapia.
Il setting terapeutico online, come d’altronde quello tradizionale, può essere inteso come l’insieme dei tanti dettagli della tecnica che il terapeuta mette in atto; dunque, altro non è che la routine della seduta. E, così considerato, include caratteristici elementi:
il ruolo del terapeuta
l’insieme dei fattori spazio-temporali
la tecnica, che risulta anche dal luogo, dagli orari, dai ritmi.
Il setting terapeutico , essendo una costante, è decisivo per i fenomeni del processo; pertanto rappresenta una metacondotta dalla quale dipendono i fenomeni stessi. Solitamente rimane da sfondo, ma, in specifiche situazioni, si trasforma in figura principale, come è accaduto nell’emergenza coronavirus: è il setting terapeutico online.
In questa particolare e specifica situazione mondiale di precarietà, una difficoltà si è presentata a tutti; ma che non è una caratteristica della modalità online. Tutti, chi più chi meno, hanno dovuto, in particolari situazioni e per personali necessità, riorganizzare la loro giornata, adeguare gli impegni e gli appuntamenti all’orario della famiglia. Con bambini ed adolescenti in famiglia, ad esempio, il ritmo viene continuamente rimodulato di settimana in settimana. Spesso anche di giorno in giorno, a causa di esigenze reali come le videolezioni scolastiche che subiscono frequenti variazioni. Questo sicuramente ha creato una maggior difficoltà nel creare stabilità all’incontro con il terapeuta; ma ha reso i confini del setting molto più elastici e fluidi. Più umani.
Tutte queste trasformazioni, questi continui mutamenti, essendo in atto una metamorfosi socio-culturale, influenzeranno inevitabilmente più la pratica terapeutica. Se così non fosse, il rischio sarebbe di prendere una distanza eccessiva; ne segue che si limiterebbe lo svilupparsi di una analisi più ampia e più completa sulle sfide da affrontare; e sulle possibili conseguenze.
Uno dei tasti più sensibili nel cotesto delle sedute terapiche gestite in modalità online è quello che tocca il tema dell’intimià personale, dal punto di vista de paziente soprattutto. Dove, come e quando vedersi sono i primi problemi da gestire e da risolvere.
Iniziare un percorso psicoterapeutico online è un passo tanto importante quanto difficile. Ma è preludio di un traguardo ricco di soddisfazioni.
L’ostacolo principale, quando si parla di fare terapia psicologica, è lo stereotipo con cui si tende ad etichettare chi va da uno psicoterapeuta. Decidere di seguire un persorso con un psicologo etichetta la persona che ne è protagonista. Ma le motivazioni e le necessità che portano a intraprendere questa nuova strada possono essere le più svariate. E ognuno, poi, si deve sentire libero anche nel non condividerele.
Ecco, dunque, la prima – e forse la più semplice – motivazione per la quale il setting online rappresenta qualcosa in più di una semplice “alternativa”: è “la soluzione”. Numerosi sono i pazienti che si sentono considerevolmente più “a proprio agio” nel fare la terapia da casa (o in un ambiente scelto personalmente) piuttosto che recandosi fisicamente presso lo stusio del terapeuta o anche in un centro dedicato. A casa propria ci sente protetti, lontani da sguardi indiscreti; a casa, o dovunque si decida di video-vedersi con il prorpio terapeuta, è comunque un ambiete più intimo, più “sotto controllo”. Questo rende la persona più aperta alla comunicazione con il terapeuta e fa sì che la terapia progredisca con un ritmo soddisfacente. Altrettanto magari non sis sarebbe potuto dire se il paziente sarebbe dovuto andare in studio o presso il centro terapico.
Chi cerca la privacy, la troverà nel setting terapeutico online.
Dunque, la necessità di un software per fare terapia online non è soltanto di chi ha difficoltà nello spostamento (per tempo o per posizione geografica), o di chi ha problemi di mobiltà. In altre parole, potersi esprimere con il proprio terapeuta di fiducia in un ambiente decisamente familiare (ancor più perchè scelto anche a seconda della propria necessità) fa sì che l’incontro sia nettamente più “leggero” in termini di peso psicologico. Il paziente si sentirà, pertanto, predisposto ad un confronto più intimo, più libero; proprio perchè si sentirà meno giudicato, che spesso è uno dei primi muri da abbattere.
Quella del nuovo setting terapeutico nelle terapie online è, dunque, una delle tante sfide da affrontare. Forse una di quelle inevitabili.
Non resta che definire il modus con cui integrare la modalità online nella pratica quotidiana; e sarà essenziale scegliere un software per terapia online adatto. Senza perdere quelli che sono i parametri essenziali propri del metodo, e facendo un attento esame delle possibili implicazioni terapeutiche, si riuscirà a proseguire il prorpio percorso.
Dunque, per scegliere il setting terapeutico online più adatto, sarà necessario cliccarci su!
PsyCare per l'ambiente
Compensiamo le emissioni di CO₂ piantando un albero per ogni sottoscrizione attivata: scopri di più.
COPYRIGHT © 2024 PsyCare.it | Punto Exe SRL
Partita IVA IT00900060708
Credits by Freepick
Supported with love by Milestn Srl