Il teleconsulto psicologico fa ormai parte dell’attività professionale degli gli psicologi italiani. Tuttavia, prima di effettuare una consulenza psicologica online è necessario considerare alcuni semplici ma indispensabili accorgimenti, così da ottenere un corretto ed efficace risultato professionale. Abbiamo redatto un breve vademecum con all’interno delle buone prassi e speriamo possa essere un valido aiuto a chi si approccia per la prima volta a questo nuovo modo di fare terapia.
Di seguito forniremo quindi alcune indicazioni su come condurre un teleconsulto psicologico. Durante il processo sarà importante anche istruire i pazienti dei vari passaggi, guidandoli e spiegando loro alcuni aspetti tecnici importanti, condividendo quindi quelle che si annoverano tra le buone prassi per fare terapia online.
Le indicazioni che forniremo si attengono alle Linee guida per le prestazioni psicologiche a distanza emanate dal CNOP (Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi), che, “pur non avendo carattere vincolante, hanno l’obiettivo di fornire un indirizzo per svolgere con competenza la propria attività professionale mediante l’utilizzo di tecnologie di comunicazione a distanza”.
INDICE DI RIFERIMENTO
Rispetto ad una seduta in presenza, la pratica del teleconsulto psicologico può essere decisamente più impegnativa per quanto riguarda lo sforzo d’attenzione. Tuttavia, tale sforzo di concentrazione, che il terapeuta svolge in maniera autonoma ma condivisa con il paziente online, è molto fruttuoso dal punto di vista della comprensione clinica generale e della analisi meta-cognitiva della relazione. Per ottenere un corretto ed efficace risultato professionale, oltre al riferimento alle buone prassi per la terapoia online, è necessario, innanzitutto, scegliere un software adeguato; meglio se dedicato alla professione.
A tal proposito, il secondo punto delle linee guida emanate dal CNOP fa infatti riferimento all’”Adeguatezza” e recita quanto segue:
“È responsabilità di ogni psicologo, prima di iniziare un intervento on line, valutare l’adeguatezza di tale strumento - ovvero il sito o la piattaforma utilizzata dal professionista che eroga la prestazione - in base alle caratteristiche dell’intervento e dei soggetti coinvolti.”
Per soddisfare pienamente questa necessità è stato appositamente ideato e creato un software per psicologi e psicoterapeuti che consente la gestione dei pazienti online, mettendo a disposizione in un’unica piattaforma servizi integrati con elevati standard di qualità. Il software a cui ci riferiamo è quello di PsyCare e permette di gestire in modo innovativo, sicuro e semplice l’incontro tra terapeuti e pazienti.
Per massimizzare la performance, è opportuno e utile fare alcune verifiche preliminari in riferimento ai nuovi elementi che entreranno in gioco:
caratteristiche tecniche, dispositivi e connessione
caratteristiche ambientali e di setting
privacy e riservatezza
deontologia e aspetti legali
In un teleconsulto psicologico è un importante valore aggiunto (sia per il terapeuta che per il paziente) il poter effettuare la terapia online da qualsiasi dispositivo, a seconda delle proprie necessità.
Il software di PsyCare è stato sviluppato per essere accessibile da tutti i dispositivi dotati di microfono e webcam (computer, tablet, cellualre). La registrazione sulla piattaforma procede direttamente sul browser, non è necessario scaricare o installare nulla.
Si raccomanda di usare sempre le versioni più aggiornate dei browser (Chrome, Firefox, Edge, Safari ecc.) e di non bloccarne gli aggiornamenti. È È tra le buone prassi assicurarsi di aver abilitato le funzioni di utilizzo della videocamera e del microfono e acconsentire all’utilizzo cliccando su “Consenti”. Si può sempre procedre alla verifica delle impostazioni del browser e resettarle in qualsiasi momento e direttamente dal dispositivo che si sta utilizzando.
PsyCare funziona con tutti i browser moderni aggiornati, ad eccezione di “Internet Explorer 11” ed inferiori.
È preferibile utilizzare una connessione Wi-Fi mediamente veloce e stabile, di qualsiasi tipo: fissa o mobile che sia. In alternativa al Wi-Fi, l’ideale è disporre di un piano telefonico dello smartphone che permetta di creare un Hotspot con il cellulare e generare una rete Wi-Fi utilizzabile per connettere ad Internet anche il PC portatile o il Tablet.
È bene verificare la connessione prima di avviare la videochiamata. Se per qualsiasi ragione dovesse interrompersi il collegamento durante il videoconsulto, non preoccuparti! Sia tu che il paziente potrete recuperarlo e ripristinarlo. Con PsyCare, il link rimane valido e attivo per tutta la durata della seduta.
Per questo aspetto si elige ciò che più soddisfa i propri bisogni e le necessità del momento.
Ricordiamo che, per quanto riguarda le dimensioni, si va da ultrabook da 11 pollici, per arrivare fino a notebook da 17 e monitor per desktop.
E, insieme all’area di visualizzazione, va ricordata anche la risoluzione. Gli attuali dispositivi hanno risoluzioni differenti e di buona qualità che permettono di avere una visualizzazione ottimale anche sui dipositivi di piccole diemsioni.
La telecamera è il cardine del teleconsulto pscologico: potrebe essere sporca e, se non integrata al dispositivo, tende a spostarsi. Fare queste due verifiche preliminari è il primo step per iniziare una seduta online.
Assicurarsi di averne abilitato l’utilizzo dalle impostazioni del dispositivo.
Se si utilizza il cellulare, è preferibile utilizzare un supporto o assicurarsi che il cellulare sia posizionato in modo stabile: questo migliorerà la fluidità della consultazione, permetterà una visuale migliore e di conseguenza si avrà un’esperienza migliore. È anche buona prassi chiedere all’interlocutore se riesce a vedere la nostra immagine correttamente.
Le cuffie sono un valido strumento per aumentare la nitidezza dell’audio e per agevolare la concentrazione Anche supporti esterni come piccole casse portatili possono fornire un ottimo risultato; è sempre opportuno valutare se il luogo permetta di mantenere sufficiente privacy.
Rispetto al microfono, assicurarsi di averne abilitato l’utilizzo dalle impostazioni del dispositivo. Durante le sedute, è bene verificare la posizione e il funzionamento del microfono e chiedere all’interlocutore se riesce a sentirci bene.
Può sembrare banale, ma è sicuramente una buona abitudine ricordarsi di controllare per tempo il livello della batteria del proprio dispositivo ed assicurarsi di poterlo ricarere. Per i cellulari, sono funzionali i dispositivi di ricarica portatile, di facile reperimento e poco impegnativi (sia in termini di costo che di manutenzione) che ben si prestano per ovviare all’inconveniente.
È bene assicurarsi di avere una buona illuminazione nell’ambiente in cui si effettuerà la terapia; vedersi bene aiuta nella terapia online. Anche chiedere al paziente di assicurarsi una buona illuminazione può davvero aiutare a migliorare la gestione della seduta online.
Quello del setting è un altro aspetto fondamentale in qualsiasi terapia psicologica. Sarà indispensabile che il paziente si trovi da solo e in un luogo tranquillo e riservato (o a seconda della terapia, in coppia, famiglia o gruppo). Osservando i pazienti nelle loro abitazioni o nei loro contesti fuori dallo studio, è possibile inoltre ottenere preziose informazioni sulle condizioni di vita e altre determinanti sociali in materia di salute che possono aiutare nella valutazione e nella diagnosi. Gli psicologi sono, infatti, incoraggiati a valutare attentamente l’ambiente remoto in cui verranno forniti i servizi, per determinare quale impatto potrebbe avere sull’efficacia, la privacy e/o la sicurezza dell’intervento proposto offerto tramite la telepsicologia. Tale valutazione dell’ambiente remoto può includere una discussione sulla situazione del paziente all’interno della casa o all’interno di un contesto organizzativo, la disponibilità di personale o supporti tecnici o di emergenza, rischio di distrazioni, potenziale violazione della privacy o qualsiasi altro impedimento che possa influire sull’efficace erogazione dei servizi di telepsicologia.
A supporto di una maggior tutela della privacy può essere utile accertarsi se il paziente è solo nel luogo in cui effettua la seduta online; è importante, altresì, capire (per ragioni di sicurezza) se ha una rete parentale/amicale vicina oppure vive isolato, ecc.
Il alcuni casi particolari, per alcune tecniche specifiche come, ad esempio, per esperienze di tipo psico-corporeo o per rilassamento e mindfulness, può essere utile assicurarsi che il paziente disponga degli spazi o dell’attrezzatura necessaria per il corretto svolgimento delle procedure o degli esercizi.
Se possibile, prima di iniziare una seduta online, sarebbe opportuno per il terapeuta avere la possibilità di verificare la qualità connessione (sua e del suo paziente) e preparare tutto ciò che occorre prima iniziare effettivamemte la seduta online.
PsyCare mette a disposizione questa funzionalità.
Un teleconsulto psicologico dovrebbe sempre essere effettuato in un ambiente privato. È bene Assicurarsi ti che il paziente si senta a proprio agio. L’art. 11 del Codice Deontologico, inoltre, sottolinea:
“Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Pertanto non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale, né informa circa le prestazioni professionali effettuate o programmate”
È importante, quindi, la consapevolezza che custodire i dati dei pazienti, non significa esserne i proprietari; pertanto, pur potendoli trattare, non se ne può disporre a proprio piacimento, ma solo in virtù di – e nei limiti concessi da – un mandato ricevuto.
Il quinto punto delle linee guida emanate dal CNOP fa riferimento alla “Riservatezza” :
“Gli psicologi devono prendere tutte le precauzioni (ad esempio, le misure di sicurezza informatica) per proteggere e mantenere la riservatezza dei dati e delle informazioni relative ai propri clienti, oltre a doverli informare riguardo le precauzioni prese, anche riguardo il potenziale aumento dei rischi sulla riservatezza inerente le differenti tecnologie utilizzate nonché i limiti che ciascuna modalità offre alla riservatezza. Lo psicologo che si serve di tecnologie elettroniche per la comunicazione a distanza è tenuto a utilizzare sistemi hardware e software che prevedano efficienti sistemi di protezione dei dati.”
Qui volgiamo ricordare che PsyCare è la prima piattaforma in Italia per psicologi e psicoterapeuti ad assolvere totalmente gli adempimenti in materia di privacy e riservatezza dei dati, essendo GDPR e HIPAA Compliant, in particolare anche per dati sanitari e la telemedicina.
Riguardo alla Riservatezza, l’art. 17 del Codice Deontologico ricorda, inoltre, che:
“La segretezza delle comunicazioni deve essere protetta anche attraverso la custodia e il controllo di appunti, note, scritti o registrazioni di qualsiasi genere e sotto qualsiasi forma, che riguardino il rapporto professionale. Lo psicologo che collabora alla costituzione ed all'uso di sistemi di documentazione si adopera per la realizzazione di garanzie di tutela dei soggetti interessati”.
È quindi consigliabile ribadire ed esplicitare la strutturale riservatezza della propria professione sia nel momento in cui la prestazione viene offerta sia quando siamo tenuti a conservare e archiviare i dati dei nostri utenti. A questo proposito può essere utile fare anche riferimento alle 11 raccomandazioni a cura del Cert-PA di AgID (Agenzia dell’Italia Digitale) stilate per aiutare i dipendenti pubblici ad utilizzare in maniera sicura pc, tablet e smartphone personali quando lavorano da casa, raccomandazioni valide anche per il professionista privato che eroga prestazioni online, qui di seguito riportate:
1. Segui prioritariamente le policy e le raccomandazioni dettate dalla tua Amministrazione.
2. Utilizza i sistemi operativi per i quali attualmente garantito il supporto.
3. Effettua costantemente gli aggiornamenti di sicurezza del tuo sistema operativo.
4. Assicurati che i software di protezione del tuo sistema operativo (Firewall, Antivirus, ecc.) siano abilitati e costantemente aggiornati.
5. Assicurati che gli accessi al sistema operativo siano protetti da una password sicura e comunque conforme alle password policy emanate dalla tua Amministrazione.
6. Non installare software proveniente da fonti/repository non ufficiali.
7. Blocca l'accesso al sistema e/o configurare a modalità di blocco automatico quando ti allontani dalla postazione di lavoro.
8. Non cliccare su link o allegati contenuti in email sospette.
9. Utilizza l'accesso a connessioni Wi-Fi adeguatamente protette.
10. Collegati a dispositivi mobili (pen-drive, hdd-eserno, ecc) di cui conosci la provenienza (nuovi, già utilizzati, forniti dalla tua Amministrazione).
11. Effettua sempre il log-out dai servizi/portali utilizzati dopo che hai concluso la tua sessione lavorativa-sociale.
Per un professionista è fondamentale e importante documentarsi sulle varie possibilità di gestione della pratica online, nonché sui suoi rischi. Una maggiore consapevolezza degli strumenti in uso permette di evitare potenziali danni ai pazienti o conflitti di tipo deontologico.
Quali situazioni non possono essere trattate online?
Un percorso di terapia online potrebbe non essere adatto se:
il paziente è minorenne e non può avere il consenso comprovato di entrambi i genitori;
il paziente è in questo momento in una situazione di particolare emergenza;
il paziente necessita di cure psichiatriche importanti;
il paziente ha pensieri legati alla possibilità di far del male a se stesso o ad altre persone;
il paziente ha necessità di seguire una terapia per ordine di un tribunale;
il paziente ha difficoltà di carattere psicologico che potrebbero inficiare lo svolgimento delle sedute online (deliri; disturbi psicotici riferiti; minacce a cose o persone ecc.);
il paziente riferisce importanti disturbi di tipo sociale o familiare, come violenze, abuso di sostanze gravi ecc.
Se il paziente rientra in queste categorie, per le emergenze si suggerisce al paziente di chiamare il 112 (dai paesi europei) oppure di rivolgersi a servizi vicini sul territorio. Come valida alternativa si può procedere fornendo recapiti specifici o intercedendo presso Enti sanitari, provinciali o comunali (ad esempio, per la cura dei disturbi mentali, oppure centri anti-violenza, centri anti-stalking, case protette, Forze dell’Ordine, servizi sociali e socio-assistenziali), scelti , ovviamente, a seconda di quanto riferito dal paziente. Non escludere la possibilità di inviare il paziente ad altro Psicologo, Psicoterapeuta o Psichiatra in presenza, o ad una struttura socio/sanitaria. È fondamentale, inoltre, e già dal primo contatto, sapere se il paziente sta attualmente assumendo psicofarmaci, se è seguito da altri professionisti ed avere informazioni in merito a eventuali esperienze (passate o presenti) con altri terapeuti.
Il quarto punto delle linee guida emanate dal CNOP fa riferimento agli “Aspetti Legali” :
“Gli psicologi dovranno conoscere e rispettare tutte le leggi e i regolamenti, quando la fornitura di servizi on line ai clienti attraversa i confini giurisdizionali e/o internazionali, incluso il determinare se l’intervento psicologico on line è consentito in tale giurisdizione o se si applicano restrizioni.”
Se uno psicologo fornisce servizi da una giurisdizione a un paziente situato in un’altra giurisdizione, la legge e i regolamenti possono differire tra le due giurisdizioni. Le linee guida incoraggiano, quindi, gli psicologi a conoscere e rispettare tutte le leggi ed i regolamenti pertinenti quando forniscono servizi psicologici oltre i propri confini giurisdizionali e internazionali. Nell’ambito della pianificazione delle emergenze, gli psicologi sono incoraggiati ad acquisire la conoscenza delle leggi e delle regole della giurisdizione in cui risiede il paziente, delle differenze rispetto a quelle nella giurisdizione dello psicologo, nonché a documentare tutti i loro sforzi di pianificazione in caso di emergenze.
Quando la prestazione psicologica viene erogata online, è buona prassi esplicitarlo nel consenso informato. È importante raccogliere due tipologie di consenso: il consenso informato al trattamento sanitario e il consenso informato al trattamento dei dati personali della persona assistita. Gli psicologi fanno uno sforzo ragionevole per offrire una descrizione completa e chiara dei servizi di telepsicologia che forniscono e cercano di ottenere e documentare il consenso informato quando forniscono servizi professionali online. Inoltre tentano di sviluppare, condividere e spiegare le procedure ai loro pazienti su come interagiranno con loro utilizzando le specifiche tecnologie di telecomunicazione coinvolte.
Per permettere al paziente di poter detrarre la spesa sanitaria, in seguito all’introduzione dell’obbligo di tracciabilità della Legge di Bilancio 2020, i pagamenti dei compensi delle prestazioni a distanza dovranno essere necessariamente tracciabili e potranno essere effettuati dal cliente tramite Bonifico bancario, Carta di credito (con la quale può anche essere effettuato un bonifico bancario direttamente sul conto del professionista attraverso il sistema di home banking), Paypal o altri sistemi di pagamento online (come per esempio Satispay, Apple pay, Google pay). Tali sistemi di pagamento assicurano la tracciabilità e quindi, se la prestazione fornita è sanitaria, permettono la detraibilità della spesa da parte del cliente. Come per le altre prestazioni, il professionista, nel rispetto della normativa fiscale, sarà tenuto all’emissione della fattura/ricevuta sanitaria secondo le modalità previste dal proprio regime fiscale. Il documento fiscale fattura/ricevuta sanitaria dovrà essere emesso entro e non oltre la data dell’incasso della prestazione e dovrà essere fatto pervenire al cliente.
Ricorda di tenere a portata di mano tutto il materiale che pensi possa servirti durante la consultazione. È sempre importante (come da buone prassi) mantenere una sezione dedicata ai pazienti ed al proprio lavoro clinico, nella quale tenere copia o memoria delle proprie fatture, avere a disposizione i modelli degli eventuali contratti professionali da utilizzare, tenere i test cartacei, le relazioni cliniche, i progetti, l’agenda, il quaderno degli appunti, documenti o file da condividere e quant’altro. Quindi, conduci il consulto con naturalezza, in modo simile ad un incontro di persona.
Condurre un teleconsulto psicologico può sembrare inizialmente complesso ma, con un po’ di attenzione e la collaborazione da parte dei pazienti, rimarrai sorpreso dalla semplicità e soprattutto dal risultato. Lo hanno riferito i professionisti che hanno dovuto utilizzare il teleconsulto per continuare a fornire assistenza ai propri pazienti durante l’emergenza Covid-19, e non solo. In caso di difficoltà durante una seduta, ricorda di fare presente al paziente eventuali osservazioni o raccomandazioni per l’incontro successivo.
Buon lavoro!
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