Sommario
Il mental training è lo strumento di preparazione mentale messo a disposizione degli atleti, non solo per migliorare la loro performance atletica, ma anche, e sopratuttto, per fornire opportuni strumenti di preparazione degli atleti alle gare, nonché divenire loro alleato nell’affrontare situazioni problematiche caratteristiche della loro quotidianità.
Si tende spesso a pensare che sport e psicologia siano realtà nettamente distinte e distanti, più che semplicemente differenti; sottintendento che mentre uno attiene alla sfera fisica, l’altro afferisca alle emozioni e a tutto quanto di immateriale viviamo. Invero, i punti in comune, di contatto, sono davvero numerosi. E la correlazione è talmente stretta da renderle due realtà fortemente inerdipendenti.
Sul lavoro dello psicologo sportivo ha inevitabilmente influito, e tuttavia continuia a influire in modo tutt’altro che superficiale, la pandemia da Covid-19. Gli atleti, avevano (come tutti) i loro ritmi, i loro tempi di allenamento (fisico e mentale). Tempi che sono purtroppo venuti meno, o che si è dovuto necessariamente riorganizzare e rivalutare.
Chi era abituato ad un allenamento quotidiano intensivo di diverse ore al giorno, si è trovato di fronte ad una serie di problemi che ha dovuto suo malgrado gestire. Laddove possibile, ha potuto, grazie a software di ultima generazione sviluppati per fare terapia psicologica online, continuare a beneficiare del supporto psicologico, anche a distanza. Supporto che, per un atleta, rappresenta quell’esercizio per la mente che risulta importante al pari di quello fisico.
Fortunatamente, anche il mental coah, oggi, è “online”.
L’allenamento fisico, si sa, se effettuato con costanza, aumenta le capacità corporee e migliora le qualità tecniche. Non da meno, l’allenamento mentale, opportunamente gestito e coadiuvato, incrementa i molteplici fattori psicologici relativi alla prestazione sportiva e permette di utilizzarli al meglio durante le gare.
In ambito agonistico è fondamentale saper gestire in modo opportuno, e in linea coi tempi dell’attività, tuttti quei fattori che entrano in gioco durante la preparazione atletica, e che sono sempre più il punto di partenza per un corretto allenamento fisico. Gestire l’ansia, lo stress, saper mantenere alto il proprio livello di motivazione e di fiducia in se stessi, rappresentano quell’allenamento mentale che, in ambito agonistico, sono il primo fondamentale esercizio da compiere per poter condurre un adeguato allenamento fisico.
Si pensi ad esempio a quanto possa essere importante nell’ambito agonistico riuscire a gestire adeguatamente l’ansia e i fattori stressanti presenti e a mantenere, anche nelle difficoltà, buoni livelli di fiducia nelle proprie capacità e di motivazione. O quanto considerare tutti i dettagli e mantenere la concentrazione in ogni momento della gara possa dare un senso di padronanza utile al raggiungimento degli scopi.
Ecco, la preparazione mentale si occupa di questo.
Se la mia mente può concepirlo, allora io posso compierlo.
Muhammad Ali.
Anche alle Olimpiadi di Parigi, come già in quelle di Tokio, l’Italia Team è formato non solo di atleti, ma anche di psicologi dello sport. Tanto basterebbe per dare un’idea di quanto sia importante – per non dire fondamentale – il mental coach.
Il Comitato Olimpico Internazionale aveva già attivato un servizio di aiuto psicologico per tutti i partecipanti ai Giochi olimpici, attivo 24 ore al giorno (Mentally Fit Helpline). Così in un comunicato del CNOP, “Psicologia dello Sport e per lo Sport: una risorsa di protezione e promozione”.
Lo stesso CIO pubblicò un documento sul benessere psicologico degli atleti dove si dichiara che “la comunità sportiva ha bisogno di creare un ambiente che supporta al meglio la salute mentale e il benessere psicologico” e raccomanda a tutti i soggetti (es. federazioni nazionali, club e team) di “sviluppare iniziative e buone pratiche per la protezione e promozione del benessere psicologico”.
Perché ad incidere sugli importanti successi sportivi, Italiani e non solo, è fondamentale l’allenamento della mente, e non più soltanto l’allenamento fisico. Il medagliere olimpico italiano di Parigi 2024 è ricco di soddisfazioni e i campioni (azzurri e non solo) hanno condiviso questo approccio. A onor del vero, la psicologia ha fatto irruzione nello sport da tempo ormai: se ci si riferisce al contesto italiano, la Psicologia dello Sport ha origine negli anni ’60.
Al tempo, le Olimpiadi di Tokyo, tanto diverse dalle precedenti – senza pubblico e condizionate dal Covid – hanno dato alla psicologia nello sport un ruolo nettamente diverso, e ne hanno reso ancor più evidente l’importanza.
È tanti ne hanno fatto tesoro.
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